Marco Lombardi
PERCORSO:
Marco Lombardi è appassionato di medicina fin dai tempi degli ultimi anni delle scuole superiori, quando iniziò ad approfondire e scoprire la sua vocazione, in particolare per la biologia e il comportamento dell’organismo umano. Si è laureato in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Brescia dove ha scoperto una grande passione per tutto quello che riguarda l’aspetto ormonale e biochimico che lo ha portato ad approfondire anche tutti gli aspetti legati alla nutrizione legata allo sport.
Dopo un periodo in cui è stato assistente di ricerca all’Università di Brescia è specializzato in Patologia e Biochimica Clinica sempre a Brescia continuando ad approfondire i temi a lui più cari che sono quelli dell’endocrinologia.
Giacomo Catalani:
“Quanto incidono alimentazione e sport nella risposta ormonale?”
Marco Lombardi:
“C’è un rapporto molto stretto. È importante averne consapevolezza e imparare a riconoscere i segnali che il corpo ci manda. Per questo modulare un corretto programma di nutrizione e attività fisica è fondamentale. Senza dimenticare che anche l’aspetto mentale e psicologico può influire molto sulle risposte ormonali del nostro organismo.
Negli ultimi anni si sta affermando una nuova e interessante branca di studi che ha preso il nome di PNEI, PsicoNeuroEndocrinoImmunologia. Ciò che contraddistingue la PNEI è che questo approccio non pone più attenzione alla mente rispetto al corpo o viceversa. Ma, utilizzando i principi propri dell’epistemologia empirica del metodo scientifico, cerca di chiarificare quelle connessioni che rendono sistema nervoso, mente, immunità e regolazione ormonale un unico e complesso sistema di controllo omeostatico dell’individuo.
Giacomo Catalani:
“Qual è l’importanza delle risposte ormonali nella preparazione atletica?”
Marco Lombardi:
“È determinante. Oggi si parla molto spesso di seguire i ritmi circadiani perché noi possediamo un orologio biologico che ha sede a livello dell’ipotalamo che regola tutte le funzioni del nostro organismo come la temperatura, la circolazione sanguigna e i ritmi sonno veglia. Non dobbiamo quindi mai dimenticarci delle secrezioni ormonali e quando parliamo di preparazione fisica e nutrizione è importante pianificare il timing di entrambe le componenti, perché è proprio questo che può influenzare la capacità dell’organismo di svilupparsi al meglio.
Giacomo Catalani:
“Cosa pensi di nutrizione e integrazione alimentare?”
Marco Lombardi
“La nutrizione va sempre a braccetto con l’attività fisica e noi, sfruttando determinati segnali ormonali, quindi di tipo biochimico, possiamo impostare una corretta nutrizione. Sappiamo, per esempio, che al mattino abbiamo il picco del cortisolo, un ormone che ha un’azione di tipo catabolico a livello muscolare, ovvero tende a degradare il muscolo. Venendo dal digiuno notturno dobbiamo assolutamente provvedere a una colazione abbondante e completa che vada a inibire questo fenomeno catabolico dovuto al cortisolo. Questo è un esempio con cui possiamo andare ad agire sui processi ormonali se siamo consapevoli di come interagiscono con tutti i meccanismi del nostro organismo.”
Giacomo Catalani:
“Si parla molto dell’utilizzo degli ormoni, soprattutto in maniera negativa. Secondo te quando e perché si possono usare e quando è meglio starne alla larga?”
Marco Lombardi
“Abbiamo parlato della terapia sostitutiva con il testosterone. In questo caso prima di intraprendere questo genere di terapie ci devono essere diagnosi importanti con valori ormonali di un certo livello e soprattutto sintomi che interessano il paziente. Per esempio, se ci sono valori di testosterone molto bassi, associati con chiari sintomi come il calo della libido o la disfunzione erettile, allora è possibile poter valutare la possibilità di utilizzare una terapia del genere che deve comunque essere sempre prescritta da specialisti endocrinoligi.
Utilizzare queste terapie ormonali per scopi diversi dalla risoluzione di problemi evidenti non è consigliabile. Avere dei criteri chiari e specifici è fondamentale. Prima di ricorrere a queste sostanze è sicuramente importante provare a intervenire con la nutrizione, con l’attività fisica e con la ricerca di interazione con i processi ormonali dell’organismo.