Tumori ed esercizio fisico nell’anziano

Di:   Riccardo Barigelli Calcari  |  16 Gennaio 2025

Il tumore rappresenta una delle principali sfide per la salute pubblica e il suo impatto è particolarmente evidente negli anziani. Con il progressivo invecchiamento demografico è fondamentale comprendere come mitigare i rischi associati al cancro e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Tra le strategie emergenti, l’esercizio fisico si dimostra uno strumento efficace sia per la prevenzione che per la gestione della malattia. Il crescente interesse verso interventi non farmacologici è giustificata dai numerosi benefici che essi apportano, migliorando non solo la salute fisica, ma anche il benessere psicologico e sociale dei pazienti oncologici.

Cos’è un tumore?

Il tumore si sviluppa quando il normale processo di divisione e morte cellulare subisce un’anomalia. Questo porta a una crescita incontrollata di cellule che formano masse chiamate, appunto, tumori. I tumori possono essere benigni, caratterizzati da una crescita localizzata e non invasiva, o maligni, capaci di invadere altri tessuti e formare metastasi.

Tumori nella popolazione anziana

Gli anziani sono particolarmente vulnerabili al cancro, con un’incidenza che aumenta notevolmente dopo i 60 anni. In Italia, i tumori più comuni tra gli anziani sono quelli alla prostata, al polmone, al colon-retto, alla mammella e al pancreas. Le cause principali sono legate all’invecchiamento cellulare, agli stili di vita e ai fattori genetici.

L’Importanza dell’esercizio fisico

Numerosi studi dimostrano che l’attività fisica ha un ruolo chiave nella gestione dei tumori negli anziani. Tra i benefici sono inclusi:

  • Riduzione della Fragilità: L’esercizio migliora la forza muscolare, l’equilibrio e la resistenza, riducendo il rischio di disabilità funzionali.
  • Miglioramento della Qualità della Vita: L’attività fisica allevia sintomi come ansia, depressione e affaticamento, favorendo il benessere psicologico.

Linee guida per l’esercizio nei pazienti oncologici

Le raccomandazioni generali suggeriscono almeno 150 minuti settimanali di attività aerobica moderata, affiancati da esercizi contro resistenza due volte a settimana. Tuttavia, per i pazienti oncologici anziani, le prescrizioni devono essere personalizzate in base alle condizioni fisiche e al tipo di tumore.

In particolare l’esercizio deve essere considerato in base ai suoi effetti su complicanze caratteristiche del tumore che aggravano le condizioni di salute dei malati. Di seguito le principali linee guida che emergono dalla letteratura scientifica.

  • Ansia e Depressione: programmi di esercizio aerobico e di forza migliorano significativamente l’umore, aiutando i pazienti a gestire meglio lo stress emotivo associato alla diagnosi e al trattamento.
  • Fatica: l’attività fisica riduce l’affaticamento legato al cancro, specialmente se di intensità moderata. La capacità di gestire la fatica è cruciale per mantenere una buona qualità della vita.
  • Salute delle ossa: esercizi contro resistenza ad alto impatto rallentano la perdita di densità ossea, un aspetto particolarmente importante per prevenire fratture e mantenere l’autonomia.
  • Funzione fisica: miglioramenti evidenti nella forza muscolare e nell’autonomia si traducono in una maggiore indipendenza nelle attività quotidiane.
  • Qualità del sonno: l’attività aerobica favorisce un sonno più profondo e rigenerante, migliorando il benessere complessivo.

Tumori e prevenzione

L’esercizio fisico non solo migliora la gestione del tumore, ma riduce anche il rischio di sviluppo di alcune neoplasie, come il tumore al seno, al colon e al fegato. Studi su larga scala mostrano una correlazione inversa tra attività fisica e rischio di cancro.

Conclusione

Integrare l’esercizio fisico nei percorsi di cura oncologica degli anziani è essenziale. Un approccio multidisciplinare, che coinvolga medici, fisioterapisti e professionisti del fitness, può garantire programmi personalizzati e sicuri. Promuovere l’importanza dell’attività fisica è una priorità per migliorare la salute e il benessere della popolazione anziana affetta da cancro. La consapevolezza sui benefici dell’esercizio deve essere diffusa non solo tra i pazienti, ma anche tra i caregiver e gli operatori sanitari, per creare una rete di supporto efficace, integrata e duratura.

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