In un testo di qualche anno fa la chinesiologia e la biomeccanica vengono didatticamente separate per una ragione sola, legata prevalentemente agli aspetti qualitativi della chinesiologia che descrive l’anatomia funzionale.
Nel 1974 Hatze pubblicò una lettera sul Journal of Biomechanics in cui definiva la Biomeccanica come lo studio della struttura e della funzionalità dei sistemi biologici svolto attraverso i metodi di analisi della meccanica (Hatze, 1974).
Due anni dopo venne fondata l’European Society of Biomechanics e da come si può leggere sul sito web ufficiale dell’associazione la Biomeccanica è definita come lo studio delle forze che agiscono su un corpo o che vengono generate da esso e degli effetti di queste forze sui tessuti, sui fluidi o sui materiali utilizzando questo studio a scopi di ricerca, diagnosi o trattamento.
“Kinesiology is the scholarly study of human movement, and biomechanics is one of the many academic subdisciplines of kinesiology. Biomechanics in kinesiology involves the precise description of human movement and the study of the causes of human movement. Kinesiology is the term referring to the whole scholarly area of human movement study, while biomechanics is the study of motion and its causes in living things. […] In a sense, kinesiology professionals solve human movement problems every day, and one of their most important tools is biomechanics.” (in Russo Biomeccanica, 2019) (in Knudson, Fundamentals of biomechanics, 2007).
Procedure
Identifichiamo i 9 princìpi base della biomeccanica:
- Equilibrio
- Moti inerziali
- Range of motion (escursione articolare)
- La possibilità di trasferire forza da un segmento all’altro del corpo
- Forza che genera un movimento
- Forza applicata nel tempo
- Interazioni segmentali
- Angoli di movimento
- Rotazione
Questi 9 princìpi sono stati inseriti all’interno di un contesto procedurale che prevede 4 step:
- Preparazione
- Osservazione
- Valutazione o Diagnosi
- Intervento
Operatività
Analisi quantitativa:
- Necessità di strumentazioni idonee
- Di conoscenza delle strumentazioni
- Necessità di convenzioni di misurazione
- Di capacità di interpretazione dei dati
- Possibilità di errore strumentale
- Maggiore precisione
- Possibilità di confronti quantitativi
- Analisi qualitativa
Analisi qualitativa:
- Necessità di osservazione sistematica
- Di conoscenza del movimento
- Necessità di punti di osservazione specifici
- Di capacità di interpretazione dei dati
- Possibilità di errore dell’osservatore
- Maggiore praticità
- Possibilità di confronti qualitativi
Conclusioni
Occuparsi solamente di biomeccanica vuol dire occuparsi di un solo aspetto dell’analisi del movimento. La valutazione biomeccanica e quindi l’oggettivazione attraverso numeri, indici e dati quantitativi del movimento è fondamentale. La possibilità di ripetere la misurazione svolta è di fondamentale importanza. L’analisi del movimento non richiede competenze esclusivamente di meccanica ma anche anatomiche e di tutto quello che gravita intorno al corpo umano. Il Chinesiologo può cominciare a descrivere il movimento qualitativamente per poi passare ad aspetti maggiormente quantitativi.
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RAPPORTI TRA LA CHINESIOLOGIA E LA BIOMECCANICA
Docente: Luca Russo – Laurea Triennale e Specialistica in Scienze Motorie presso l’Università degli Studi dell’Aquila, Dottorato di Ricerca in analisi cinematica del movimento umano presso l’Università degli Studi dell’Aquila, Master di primo livello in Posturologia presso Università di Roma “Sapienza”, perfezionamento in Chinesiologia presso Università degli Studi di Chieti-Pescara “G. D’Annunzio”, Laurea Triennale in Tecniche Ortopediche presso Università di Roma “Sapienza” e Laurea Triennale in Podologia presso Università di Roma “Sapienza”.
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