Giovanna Lecis

Giovanna Lecis è personal trainer, tre volte campionessa del mondo di ginnastica aerobica, con una straordinaria esperienza in Italia e negli USA.

PERCORSO:
Giovanna Lecis ha iniziato il suo percorso nelle Scienze Motorie perché sin da piccola desiderava fare l’insegnante di ginnastica. Ha quindi svolto gli studi presso l’ISEF per poi, a seguito del diploma, svolgere un anno nell’allora nuovo corso di Scienze Motorie con tesi di laurea. Lecis ha gareggiato in ginnastica artistica fino all’età di 22 anni, mentre dai 22 ai 33 nella ginnastica aerobica.

Giovanna grazie al suo grande lavoro quotidiano è riuscita a vincere il Campionato del Mondo a Tokyo e a Los Angeles e ha raggiunto la finale di Coppa del Mondo in Francia. Durante queste occasioni ha viaggiato moltissimo, infatti è un amante del viaggio e racconta che oltre ai viaggi delle gare uno dei più importanti che ha svolto è stato sicuramente quello negli USA dove è rimasta a vivere per due anni e mezzo quando aveva 36 anni, senza sapere la lingua ma raccontando di questa esperienza come qualcosa di magnifico.

Una volta terminata l’esperienza negli Stati Uniti, Giovanna è rientrata in Italia e ha ripreso a lavorare, dando lezioni di Fitness nelle palestre, e nonostante le prime difficoltà, è riuscita a riprendersi i suoi clienti senza smettere mai di aggiornarsi frequentando svariati corsi.

Giacomo Catalani:
“Cosa sono per te i viaggi?”

Giovanna Lecis:
“Togliendo i viaggi fatti per le gare il viaggio forse più significativo della mia vita è quello negli Stati Uniti. Nella permanenza negli USA mi sono occupata di un lavoro molto particolare, ovvero di allenare i piloti della Nascar, piloti di macchine che corrono in dei circuiti ovali. La realtà americana è un po’ difficile soprattutto per quanto riguarda l’alimentazione e le amicizie, ma ad ogni modo gli americani dal punto di vista professionale sono senza alcun dubbio molto più avanti rispetto all’Italia.

Nel periodo in cui sono stata là frequentavo le palestre da allieva per capire come si svolgeva il lavoro dei personal trainer. Vivevo nel North Carolina dove ho appreso che dal punto di vista tecnico gli istruttori italiani sono molto più bravi, anche perché in quella zona non c’era grande qualità nei professionisti.

La differenza grande però è il fatto che gli utenti delle palestre in America fanno tutti i tipi di esercizi indipendentemente dalla loro età e inoltre viene utilizzato moltissimo il lavoro in coppia che invece in Italia non si può fare per motivi proprio culturali.”

Giacomo Catalani:
“Come è nata l’esperienza nella Nascar?”

Giovanna Lecis:
“Avendo lavorato in un grande albergo di Roma, dove ho allenato la moglie di uno degli uomini più ricchi del mondo, sono stata in contatto con lui e ho avuto modo di farmi apprezzare. Un giorno, tramite email, mi venne chiesto di andare appunto negli USA ad allenare i piloti Nascar. Non è stato troppo difficile accettare l’offerta però avevo un po’ di preoccupazioni per la lingua e in generale perché non sapevo cosa aspettarmi. In effetti non è stata un esperienza facile, anche perché non sapevo una parola di inglese e quindi anche la vita sociale non era semplice da affrontare.

Prima di partire mi sono dovuta studiare l’argomento sul quale avrei dovuto lavorare perché non avevo alcuna informazione riguardo ai piloti della Nascar ma in generale non sapevo nulla di macchine e di preparazione dei piloti. Decisi quindi di contattare alcuni esperti di Formula 1 per capire come si muovesse il corpo all’interno di una macchina e mi sono impegnata per sperimentare io stessa, con l’utilizzo del bosu e altri strumenti, la simulazione di una corsa. “

Giacomo Catalani:
“Come è stato allenare i piloti?”

Giovanna Lecis:
“All’inizio non è stato facile allenare i piloti della Nascar perché non si tratta di allenare degli atleti veri e propri, inoltre io dovevo allenare i meccanici che in quello sport hanno un compito determinante perché in pochissimi secondi devono essere pronti a sostituire le gomme delle macchine.

Inizialmente c’era anche un certa rigidità personale da parte un po’ di tutti ma successivamente il rapporto si è aperto e abbiamo iniziato una buona collaborazione. Comunicare è importantissimo e l’americano soprattutto è abbastanza particolare, inoltre ho avuto difficoltà a imparare perché, durante la stagione, le corse si susseguivano a grande ritmo e non c’era tempo di studiare.

Quando ero in America ho imparato anche a lavorare con il metodo funzionale, questo perché sia i meccanici che i piloti non lavoravano con gli strumenti che si trovano solitamente all’interno delle palestre ma soltanto con il proprio corpo. Sono quindi molto cresciuta dal punto di vista professionale e ho capito in che direzione stava andando la preparazione.”

Giacomo Catalani:
“Quanto è importante la formazione?”

Giovanna Lecis:
“Non ho mai smesso di formarmi, ho sempre continuato a fare corsi di ogni tipo con la grande convinzione che specializzarsi e soprattutto aggiornarsi sia la chiava per essere un professionista serio e competente. Soprattutto per i ragazzi che escono da Scienze Motorie è fondamentale mettere in pratica i protocolli di lavoro, sperimentare e stare accanto a professionisti esperti, lavorando sul campo e facendo tanta esperienza pratica che è quella che alla fine fa la differenza.

I corsi di formazione hanno costi importanti ma sono certamente il miglior investimento che si possa fare, soprattutto oggi che ci sono tanti professionisti ad offrire servizi e quindi essere aggiornati è la prima cosa che si fare per emergere in un settore così competitivo.

Sono convinta che un’altra caratteristica fondamentale sia ampliare il più possibile le proprie competenze e quindi i servizi che si possono offrire ai propri clienti. In questo senso ho sempre cercato di imparare nuove cose facendo corsi per specializzarmi nella postura ma anche corsi di yoga o stretching. Il nostro mondo poi è questo, apri una porta e subito se ne aprono altre. Mi sono infatti anche specializzata nel crossfit e continuo a rimanere con gli occhi aperti perché mi piace essere versatile senza rimanere troppo nel solito ambito.”

Giacomo Catalani:
“Come si vive in America la professionalizzazione?”

Giovanna Lecis:
”Dal punto di vista professionale, negli Stati Uniti c’è l’abitudine di aggiornarsi frequentemente. C’è un grande interesse per la conoscenza, c’è scambio e condivisione tra professionisti che hanno voglia di esternare le proprie competenze, mentre in Italia questo tipo di scambio è molto meno frequente.

In America vanno a fare i corsi di formazione anche interi team di una palestra, senza nessun timore di mettersi in competizione ma con l’unico intento di aumentare il proprio livello di competenze. Un approccio che ritengo fondamentale e che dovremmo mutuare quanto prima anche in Italia.”

Giacomo Catalani:
“Quali sono stati i tuoi mentori?”

Giovanna Lecis:
“Nella mia vita da atleta sicuramente lo sono i miei allenatori della ginnastica aerobica e artistica sono stati dei mentori importanti. Nell’ambito della formazione invece voglio citare Jackie Renault che ho incontrato durante il Master di due anni per diventare terapista e che oggi purtroppo non c’è più. Lui mi ha aperto un mondo, aveva una facilità di insegnare incredibile e ogni lezione era davvero un divertimento e quindi per me averlo conosciuto è stata una pietra miliare.”

Giacomo Catalani:
“Di cosa ti occupi attualmente?”

Giovanna Lecis:
“Attualmente lavoro in una palestra di Roma, un circolo esclusivo a numero chiuso, ma lavoro anche a domicilio perché la maggior parte dei miei clienti possiede una palestra. Il mio lavoro funziona molto per passaparola quindi è importante comunicare trasmettendo professionalità e questo evidentemente ha funzionato perché mi sono ritrovata l’agenda piena in breve tempo.

Nel mio lavoro mi capita spesso non solo di allenare ma di ascoltare anche i miei clienti, faccio un po’ anche la psicologa. Ci sono momenti in cui è necessario capire che non è quello buono per spingere sull’allenamento quindi è importante anche sviluppare e ricercare l’empatia come chiave fondamentale nell’approccio con le persone.”

Giacomo Catalani:
“Per quanto riguarda l’esperienza televisiva cosa puoi dirci?”

Giovanna Lecis:
“Anche in questo caso posso dire di essere stata fortunata. Sono stata contattata dal proprietario di alcune reti televisive per lo svolgimento di alcuni programmi e quindi ho creato un format, prendendo spunto dal metodo americano, e l’ho chiamato Fitness. Il programma è andato in onda a partire dal 2006 fino a poco tempo fa sui canali di Sky e digitale terrestre.

Successivamente ho iniziato ad autoprodurmi e a realizzare dei dvd, prendendo sempre come riferimento il metodo americano. I dvd creati si chiamano Fithome e contengono lezioni con attrezzi che si possono trovare in casa come ad esempio il mattarello da cucina, le bottigliette d’acqua ecc. L’idea era quella di dedicare questo progetto a tutti coloro che non hanno tempo e modo di andare in palestra ma che desiderano comunque allenarsi e quindi vogliono farlo a casa.”

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