La mindfulness è una pratica di consapevolezza di origine buddhista introdotta nel mondo occidentale da Jon Kabat-Zinn sul finire degli anni ’70.
Significa portare attenzione in modo deliberato al momento presente, con un atteggiamento non giudicante: è una capacità accessibile a tutti, che si sviluppa attraverso le pratiche di meditazione, per poi essere introdotta nella vita quotidiana, momento dopo momento.
Con il tempo si allena la mente a concentrarsi sul qui ed ora in modo consapevole, notando la frequenza con cui tende a vagare con pensieri sul passato o sul futuro. Si coltiva un atteggiamento di non giudizio nei confronti della propria esperienza, sviluppando un sentimento di amorevole gentilezza verso di sé che permetta di ritrovare un senso di quiete interiore in qualunque luogo.
Cosa provoca?
La pratica della mindfulness provoca una serie di cambiamenti salutari nel cervello e che riorganizza le reti neurali, già dopo poche settimane di training mindfulness. Quando il cervello è impegnato in nuovi apprendimenti o nuove esperienze, stabilisce una serie di connessioni neurali. Queste reti neurali sono costruiti come percorsi per la comunicazione dei neuroni. Queste sequenze si creano nel cervello attraverso l’apprendimento e la pratica ripetuta nel tempo. I neuroni comunicano tra loro attraverso connessioni sinaptiche e queste strade possono rigenerarsi o ristrutturarsi lungo tutta la vita.
Ogni volta che ci si arricchisce di nuove conoscenze, attraverso la pratica ripetuta, modifichiamo la rete neurale del cervello perché si attivi secondo nuove sequenze. Tutti questi elementi alterano il modo in cui il cervello opera, producendo nuovi stati mentali che vengono registrati nel nostro cervello.
Il semplice apprendimento di informazioni intellettuali non è sufficiente; dobbiamo applicare ciò che impariamo per creare un’esperienza diversa. Ecco perché la pratica della mindfulness è l’essenza della mindfulness stessa.
Da “I FONDAMENTI DELLA PRATICA” Jon Kabat Zinn
“Se il tuo terreno è povero, cioè se il tuo impegno e l’energia che porti alla pratica della consapevolezza sono scarsi, ti sarà difficile coltivare calma e rilassamento con una certa continuità. Se il terreno è inquinato, cioè se cerchi di importi rilassamento o sei ansioso di ottenere dei risultati, non crescerà nulla e presto ti convincerai che per te la meditazione non funziona.”
La pratica della consapevolezza è un tipo di apprendimento del tutto nuovo per la mente, che richiede esclusivamente che facciate e guardiate le cose per come sono, senza cercare di forzarle o di cambiarle.
SETTE PRINCIPI FONDAMENTALI CHE RAPPRESENTANO I PILASTRI DELLA MINDFULNESS
- Non giudizio
- Pazienza
- Mente del principiante
- Fiducia
- Accettazione
- Non cercare risultati
- Lasciare andare