Infortunio sportivo dal punto di vista psicologico

Di:   ScienzeMotorie  |  2 Luglio 2021

L’infortunio sportivo dal punto di vista psicologico lo possiamo definire come un evento multifattoriale, di tipo bio-psico-sociale, e necessita di un approccio olistico e multidisciplinare, comprensivo sia delle funzioni fisiche sia dei fattori emotivi e cognitivi (Wiese-Bjornstal, Myers e Gardetto-Heller, 2012; Mitchell, Evans, Rees e Hardy, 2014 e altri autori).

Esso coinvolge principalmente quattro aree tra loro interconnesse (Heil, 1993; Podlog et al., 2014):

  1. Benessere fisico (dolore, restrizioni temporanee dei movimenti, possibilità di cambiamenti permanenti).
  2. Benessere emozionale (emozioni positive, gestione dell’ansia).
  3. Benessere sociale (legato a perdita del ruolo, separazione dall’ambiente sportivo ma anche a nuove relazioni che si creano con le persone che circondano l’atleta infortunato).
  4. L’area del sé (intesa come alterazione della propria immagine, minaccia agli obiettivi di vita, ridimensionamento di una propria idea di infallibilità, riconoscimento di limiti fisici e diminuzione dell’auto-efficacia).

Infortunio sportivo e ricerca

L’infortunio sportivo costituisce un momento molto critico nella vita di un atleta.

È importante pertanto individuare eventuali segnali di rischio prima e dopo l’infortunio, sui quali allenatore, atleta stesso e psicologo dello sport, possano intervenire in maniera tempestiva ed efficace.

La ricerca si è orientata su variabili psicologiche che agiscono sulla vulnerabilità ed aumentano la probabilità che un infortunio possa accadere mentre altri studi si sono orientati sulle reazioni emotive e cognitive che si manifestano tendenzialmente negli atleti dopo l’infortunio e come queste ultime influiscano sul recupero.

Scopo della ricerca è individuare le dimensioni salienti per ridurre l’incidenza e la portata di questi eventi, favorendo una buona preparazione psicologica prima e agevolando il recupero nel percorso successivo.

Il rischio dell’infortunio

Alcune variabili psicosociali hanno un ruolo nel processo di infortunio sportivo.

Questo modello sostiene come la relazione fra infortuni sportivi e variabili psicosociali sia mediata primariamente dalla percezione e dalle risposte allo stress, tanto di tipo cognitivo quanto in termini di cambiamenti fisiologici e attentivi.

L’ipotesi centrale di questo modello è che gli individui con una storia di stress, con particolari caratteristiche personali di risposta allo stress e con poche risorse per affrontarlo sono in una situazione di rischio maggiore.

infortunio dal punto di vista psicologico

Modello stress-infortunio

Thompson e Morris (1994) osservarono come il rischio di infortunio sia elevato quando recenti eventi stressanti di vita siano presenti, inoltre i livelli di vigilanza ed attenzione decrescevano notevolmente in concomitanza degli stressor.

Per quanto riguarda gli aspetti di personalità, è stato evidenziato che persone con sentimenti nell’area depressiva, malessere e apatia, riportavano infortuni più di frequente (Kolt & Kirkby, 1999). Altri tratti correlati ad un maggiore rischio sarebbero: ansia di tratto, ansia di stato e vulnerabilità allo stress (Williams & Andersen, 1998). Inoltre Petrie (2004) rileva anche che l’ansia competitiva possa avere sia un effetto diretto, sia indiretto sull’infortunio, con una correlazione con umore negativo.

Il supporto sociale, inoltre, giocherebbe un ruolo di protezione nel rapporto con rabbia e depressione.

La risposta psicologica all’infortunio

La risposta psicologica è collegata fortemente al senso di identità atletica della persona e al suo grado di investimento nell’attività, ed è tanto maggiore quanto più gli atleti sono coinvolti in maniera esclusiva nello sport praticato, sperimentando la maggior parte della propria identità, efficacia e autostima solo in quest’ambito (Mitchell et al., 2014).

Il recupero non implica, dunque, solo la guarigione dal punto di vista fisico (Evans, Wadey, Hanton e Mitchell, 2012).

I fattori psicologici, infatti, hanno un peso notevole e influenzano, direttamente o indirettamente, la natura, l’efficacia e la qualità della gestione immediata dell’infortunio, del percorso riabilitativo e del successivo ritorno allo sport (Podlog et al., 2014; Ardern, Kvist e Webster, 2015).

Le tre fasi temporali di un infortunio

Quando si parla di analisi psicologica di un infortunio sportivo si può fare una distinzione in tre fasi temporali:

  1. Acuta di post-infortunio
  2. Di riabilitazione
  3. Di ritorno allo sport

Ognuna di queste tre fasi ha numerosi risvolti psicologici che influenzano il recupero nella quotidianità nell’attesa del ritorno all’attività.

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