Il controllo della postura

Di:   Riccardo Barigelli Calcari  |  28 Febbraio 2022

Il controllo posturale è un comportamento isometrico e motorio, che rappresenta un punto di partenza stabile dell’esecuzione dei movimenti.

L’efficacia del sistema di controllo posturale dipende dalla disponibilità e dall’affidabilità delle informazioni del sistema vestibolare e somatosensoriale. Quando una di queste componenti è alterata in modo patologico, il corpo di oscillazione generalmente aumenta e l’attività dei muscoli posturali aumenta per mantenere equilibrio posturale.

La postura può essere considerata come il risultato di un gran numero di riflessi senso-motori integrati, a diversi livelli del sistema nervoso centrale, con una regolazione automatica ed estremamente precisa.

Il controllo posturale è regolato da un sistema complesso paragonabile a una scatola nera.

Questo sistema è meglio conosciuto come Sistema Tonico Posturale ed è un “sistema cibernetico”, composto da un sistema afferente (vie sensoriali) che trasmette informazioni ad una centrale (Sistema Nervoso Centrale – SNC) che è in definitiva responsabile del controllo posturale grazie ad una via efferente-effettrice (sistema muscolare).

sistema tonico posturale in sintesi

Barigelli Calcari, 2022

Per semplificare il meccanismo di base che regola la postura, potremmo riferirlo ad un semplice arco riflesso, anche se, a differenza di quanto accade con i riflessi, i movimenti posturali sono continuamente influenzati e migliorati dall’apprendimento e dall’esercizio.

Le informazioni provenienti dall’ambiente vengono ricevute dai sistemi sensoriali, come il sistema visivo (tramite la retina), il sistema cutaneo (grazie ai recettori situati sotto i piedi), il sistema vestibolare, gli organi tendinei del Golgi e i fusi muscolari.

Questi stimoli sono trasmessi ai centri superiori, che comprendono il cervello, il cervelletto e il tronco cerebrale, attraverso interneuroni e motoneuroni nel midollo spinale. Le informazioni, una volta arrivate al sistema nervoso centrale, vengono elaborate e registrate sotto forma di immagine corporea, la percezione che si ha del proprio corpo in una situazione statica e dinamica.

Dopo di che vengono trasmesse ai muscoli, dove prende vita la contrazione che provoca lo spostamento delle leve scheletriche e una conseguente stabilizzazione della postura.

L’informazione in ingresso è fornita dal sistema somatosensoriale, che comprende recettori esterocettivi e propriocettivi, e dai sistemi vestibolare e visivo.

L’input somatosensoriale è generato dagli organi di senso localizzati a diversi livelli.

Organi di senso muscolari

Esistono “organi di senso muscolari” con informazioni fornite dal muscolo, sensibile alle variazioni di lunghezza dei fasci muscolari, e dagli organi tendinei del Golgi, sensibili alle variazioni di tensione muscolare.

Le fluttuazioni posturali causano leggere tensioni muscolari e la conseguente attivazione e risposta dei fusi muscolari.

L’informazione propriocettiva muscolare è particolarmente precisa e discriminante.

  • L’organo visivo-oculomotorio cioè la retina che trasmette informazioni relative al movimento del campo visivo e rileva l’orientamento della testa in base alla visione percepita.
  • Il vestibolo che non è coinvolto in toto nel controllo della postura. I veri recettori vestibolari sono infatti gli otoliti, che trasmettono informazioni relative all’accelerazione e alla deviazione della testa e che hanno un ruolo nel controllo delle fluttuazioni posturali.
  • La pelle con i suoi recettori cutanei e in particolare quelli localizzati a livello del piede che recepiscono la flessione del piede rispetto alla superficie d’appoggio.

Il segnale di uscita è rappresentato dal muscolo. Questo viene modulato e coordinato a livello del sistema nervoso centrale da dispositivi complessi che hanno come target finale le fibre muscolari striate extrafusali e intrafusali e viene raggiunto dai motoneuroni.

Il sistema nervoso centrale diventa così responsabile del tono muscolare, cioè della tensione leggera che i muscoli striati hanno a riposo, per mantenere correttamente le posizioni delle relative parti del corpo e si oppone alle modificazioni passive di queste posizioni.

La posturologia

La disciplina che si occupa dello studio scientifico e clinico della postura è la posturologia.

Negli ultimi anni il termine è sempre più usato nella medicina non convenzionale per descrivere la disciplina che studia le relazioni tra le varie posture corporee e i disturbi funzionali, soprattutto le sindromi dolorose croniche come cefalea, colpo di frusta, fibromialgia e alterazioni delle funzioni mentali e corporee.

La posturologia è importante per riconoscere la relazione anatomica e funzionale tra alcuni atteggiamenti posturali e condizioni patologiche altrimenti difficili da riconoscere.

Essa è il modo di studiare la postura da diversi punti di vista tra cui vale la pena ricordare quelli citati da Scoppa nel 2002: neurofisiologico, biomeccanico e psicosomatico.

Per questa disciplina le sindromi algico-posturali sono causate un insieme di sintomi che possono essere conseguenza di problemi visivi, podalici, orali, propriocettivi, vestibolari ed epiteliali.

I principali sintomi dei disturbi posturali sono rappresentati da mal di testa, dolori a livello della colonna vertebrale (cervicalgie e lombalgie), dolori alle braccia e alle gambe, difficoltà a svolgere attività fisiche e quotidiane.

Le anomalie posturali associate a questi disturbi possono derivare da diversi fattori tra cui lesioni traumatiche patogene, processi infiammatori, deformità congenite o acquisite, processi degenerativi o anche motivazioni più gravi come i tumori.

Data la vastità dell’argomento le figure professionali che possono specializzarsi in posturologia, in Italia tramite master universitari, possono riferirisi a diversi percorsi di laurea e professioni: medici, fisioterapisti, ortottisti, gnatologi, podologi, psicologi, osteopati e chinesiologi sono le figure prevalentemente coinvolte.

figure professionali in posturologia

Analisi valutative e diagnostiche in posturologia

Per il posturologo è fondamentale l’analisi posturale, che permette di valutare visivamente il soggetto su i tre piani: sagittale, frontale e trasverso.

Valutazione posturale

La principale tecnica diagnostica utilizzata in posturologia è la stabilometria, un apparecchio utilizzato per la valutazione dei disturbi dell’equilibrio, basato sulla traduzione delle oscillazioni meccaniche del centro di gravità fisiologico in segnali elettrici, che vengono amplificati, registrati e analizzati. Il paziente viene fatto stare su una piattaforma baropodometrica e viene invitato ad assumere diverse posizioni.

Negli ultimi anni viene utilizzata una nuova e moderna tecnica chiamata spinometria.

La spinometria digitale è un apparecchio per il rilevamento ottico in tre dimensioni (3D) della morfologia del tronco, basato sul principio della rastereografia (griglie di strisce luminose) combinato con algoritmi di triangolazione. Questa tecnica risulta essere in numerosi studi un modo eccellente per valutare la forma della colonna vertebrale in quanto riproduce e misura in modo assolutamente preciso (con una precisione di 0,2 mm) il profilo sagittale della colonna. La spinometria è in grado di fare valutazioni accurate delle curve vertebrali misurando i più importanti parametri biomeccanici e posturali. Inoltre, mostra anche con sensibilità e precisione le alterazioni che mettono in pericolo la colonna vertebrale.

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