Il valore del rilassamento a partire dalla dimensione corporea e con un riverbero sulla dimensione psichica è osservabile ad esempio nella pratica sportiva.
Studi sulla conduttanza cutanea, EEG ed elettromiografia evidenziano una copresenza di emozioni negative e alterazione del tono muscolare (contrazione).
Viceversa in condizioni di benessere e di felicità si rilevano stati emotivi positivi.
Attenzione però, il rilassamento NON guarisce le emozioni (sono antecedenti a tensione muscolare!), semmai mette la persona in una condizione di alleggerimento psicofisico che consente di lavorare su significato, cause e conseguenze delle proprie emozioni e sull’attribuzione di senso delle proprie esperienze quotidiane.
Aspetti teorici del rilassamento
Per usufruire di uno stato di rilassamento abbiamo bisogno di allenare questa nostra abilità, che già fa parte delle capacità di ognuno di noi, praticante attività sportiva e non. Allenare il corpo e la mente a rilassarsi significa apprendere gradualmente una serie di passaggi consequenziali che portano ad una concentrazione psichica passiva o attiva del soggetto, a seconda della tecnica proposta (Gramaccioni, Robazza, Bortoli, 1994).
Lo scopo di tale pratica è quello di portare progressive spontanee modificazioni del tono muscolare, della funzionalità vascolare, dell’attività cardiaca e polmonare, dell’equilibrio neuro-vegetativo e soprattutto dello stato di coscienza attraverso una diffusa sensazione di benessere e tranquillità; probabilmente si modifica anche l’attività del sistema endocrino e del sistema immunitario, ma tuttora non sussistono prove certe di tali cambiamenti.
Tecniche
Le tecniche di rilassamento sono molteplici e vengono utilizzate per:
- Acquisire consapevolezza della tensione muscolare a riposo e in attività;
- Essere in grado di ascoltare il nostro corpo, sentirci padroni di esso ed essere in grado, attraverso un lavoro di progressiva presa di coscienza, di completare mentalmente il nostro inventario corporeo;
- Gestire situazioni ansiogene o stressanti attraverso un programma che vede unite le abilità di rilassarsi e di visualizzare;
- Prepararci all’utilizzo dell’abilità immaginativa (Visualizzazione o Imagery): infatti ogni visualizzazione deve essere preceduta da una sessione di rilassamento.
Costanti di tutte le tecniche
- Punto di partenza mentale e intenzionale che determina un rilassamento periferico che a sua volta induce uno stato di calma psicologica rinforzando efficacia e motivazione al processo;
- Utilizzo di rappresentazioni e immagini mentali;
- Alterazione della coscienza;
- Componente relazionale (anche se poi le tecniche possono essere praticate in autonomia);
- Risposta di rilassamento: non possiamo sempre mettere in atto risposta di attacco-fuga ma dobbiamo adattarci situazione o ambiente di quiete e privo di interferenze;
- Uso di una parola, frase o suono che possa essere ripetuto diverse volte;
- Atteggiamento passivo, utile a trascurare i pensieri distraenti che possono intromettersi nella coscienza;
- La posizione comoda.
La visualizzazione
La visualizzazione è qualcosa di specifico che la nostra mente è capace di produrre sia consapevolmente che in maniera inconsapevole o spontanea.
Quando vi capita di immaginare delle scene dopo un avvenimento che vi ha visti vincitori, quando ricordate con vividezza e nei minimi particolari un gesto motorio appena compiuto avete appena utilizzato la vostra capacità mentale di visualizzare.
Visualizzare è molto di più che “immaginare”: significa che, oltre all’immagine di quello che siete riusciti a vedere con gli occhi della mente e con l’aiuto della memoria c’erano altre sensazioni che accompagnavano quella visione sino a farla divenire quasi reale.
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Esercizi di rilassamento nello sport
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