Il Costo Energetico rappresenta la quantità di energia necessaria per percorrere una distanza unitaria. La misurazione del Costo Energetico delle differenti forme di attività fisica (non solo in ambito sportivo ma anche lavorativo) risulta senza dubbio utile per definirne l’impegno metabolico o il fabbisogno calorico.
Ancor più interessante, inoltre, è la possibilità di utilizzare il Costo Energetico nello sport, come indicatore dello “stile” dell’atleta, essendo il soggetto più economico quello con una “armonia” di movimento e una coordinazione neuromuscolare migliore. Questa considerazione supporta l’ipotesi che la misura del Costo Energetico possa fornire indicazioni sulle capacità di prestazione dell’atleta, in quanto a parità di potenza metabolica (consumo di ossigeno mlO2/kg/min), minore risulta il Costo Energetico, maggiore sarà la potenza meccanica sviluppata (Di Prampero, 1986).
Strettamente connesso al concetto di Costo Energetico risulta il concetto di RENDIMENTO o EFFICIENZA. Con tale termine si indica la percentuale di energia spesa che viene effettivamente trasformata in lavoro meccanico esterno. Il rendimento viene rappresentato dal rapporto tra la potenza meccanica espressa (ad esempio: watt al cicloergometro) e la potenza metabolica impiegata (ad esempio: VO2).
Il rendimento del nostro organismo è sensibilmente inferiore al 100%, poiché gran parte dell’energia consumata durante l’attività fisica viene dissipata sottoforma di calore e solo una frazione minore viene trasformata in lavoro esterno. Mediamente, l’efficienza della locomozione umana (cammino, corsa, ciclismo) oscilla tra il 20 e il 30%. Come è già stato detto, il Costo Energetico rappresenta la quantità di energia necessaria per percorrere una distanza unitaria.
In poche parole diminuire il Costo Energetico ci permette di andare più forte durando meno fatica. Praticamente il sogno di tutti i ciclisti.
Senza andare troppo nello specifico e parlare di formule di fisica, voglio andare più nel pratico e fare un’analisi globale dell’economia del gesto tecnico in bicicletta (Costo Energetico ciclismo). Cerchiamo di capire meglio su quali variabili possiamo lavorare per migliorare questo importante aspetto.
Fattori che influenzano il Costo Energetico nel Ciclismo
NON Modificabili
Questi sono quei fattori su cui non possiamo farci niente ma che un bravo allenatore deve prendere in considerazione
- Età
- Sesso
- Caratteristiche genetiche
la legge di John Van Aiken, il fisiologo che affermava “per vincere le olimpiadi bisogna saper scegliere i propri genitori”
Modificabili
Sono quei fattori su cui l’allenatore, l’atleta e tutto il resto dell’equipe può lavorare per migliorare il Costo Energetico
Per capire come lavorare sui fattori modificabili bisogna analizzare in che modo viene utilizzata l’energia spesa.
Viene utilizzata per:
- vincere la RESISTENZA DELL’ARIA
Posizione in bicicletta
- vincere FORZE GRAVITAZIONALI (che cambiano completamente tra pianura, salita e discesa)
Posizione in bicletta – Coordinazione neuromuscolare - vincere FORZE INERZIALI (in particolare l’accelerazione)
Coordinazione neuromuscolare
- vincere l’attrito del punto di contatto con il terreno
Coordinazione neuromuscolare – Alimentazione (peso)
- contrazione muscolare necessarie al mantenimento della postura
Coordinazione neuromuscolare(coordinazione intermuscolare)
- sostenere l’ATTIVITA’ CARDIOPOLMONARE e dei MUSCOLI RESPIRATORI
Respirazione, sistema neurovegetativo, alimentazione(combustibile)
- vincere le RESISTENZE MENTALI
La psiche, la motivazione
È logico che quando la potenza espressa (dall’atleta) è maggiore della resistenza, la bicicletta accelera e nel caso inverso rallenta.
Posizione in bicicletta
L’essere umano si adatta sulla bicicletta. La biomeccanica applicata al ciclismo studia la relazione che c’è tra i punti d’appoggio della bicicletta (sella, pedali, manubrio) e l’applicazione della forza che produce il nostro corpo durante il gesto della pedalata.
La posizione in bicicletta è un fattore determinante su cui si può ampiamente lavorare, come spiegato in questo articolo: http://www.scienzemotorie.com/la-biomeccanica-del-ciclista/
Coordinazione Neuromuscolare
Per coordinazione neuromuscolare intendo la miglior organizzazione dei muscoli e delle sue fibre per esprimere la miglior forza funzionale alla pedalata.
Vediamo la differenza tra organizzazione delle fibre e dei muscoli:
Cos’è la coordinazione intramuscolare?
Un muscolo è composto da fibre muscolari (miociti) raggruppate in unità motorie (gruppi di fibre innervate da un singolo motoneurone). Quando si contrae solo alcune si attivano.
L’alternanza di contrazione tra le varie unità motorie (dello stesso tipo) è un vantaggio negli sport di resistenza, quando alcune lavorano altre si riposano alternandosi, è invece uno svantaggio nelle attività di forza.
La coordinazione intramuscolare diventa così un fattore determinante per poter contrarre tutte le unità simultaneamente e per poter così esprimere così più forza possibile.
Cos’è la coordinazione intermuscolare?
Quando spostiamo un sovraccarico non utilizziamo mai solo un muscolo, ma intere catene muscolari. Un principiante ha difficoltà a coordinare tutti i muscoli (coordinazione grezza).
La coordinazione intermuscolare permette di regolare i diversi distretti per creare una sinergia efficace nella nostra pedalata(ad esempio durante una volata oppure in uno scatto in salita).
Questo aspetto si può migliorare attraverso esercizi specifici di forza e di coordinazione, ed anche attraverso una preparazione atletica mirata a secco.
Esistono vari metodi per valutare questa capacità e quindi di conseguenza per migliorare ed allenarla nella maniera più corretta.
Ne parlerò in maniera più approfondita nell’articolo dedicato che pubblicheremo nelle prossime settimane.
Alimentazione ed Idratazione
Nel ciclismo il rapporto peso(kg)/potenza(W) ha una grandissima importanza.
Un Programma alimentare adeguato aiuta a mantenere il peso del corpo ed a eliminare la massa grassa.
Andremo a vedere a vedere nello specifico cosa fa un ciclista professionista per riuscire a mantenere un percentuale di massa grassa bassa cercando di non perdere energie importanti per esprimere la massima performance.
Nelle prossime settimane pubblicheremo una splendida intervista al Dottor Enrico Orsoni, specialista in medicina dello sport e collaboratore con Michele Bartoli e Giovanni Stefanìa per la preparazione di diversi Ciclisti.
La Psiche, la Motivazione, la Respirazione
Esistono delle energie fisiche ma anche delle energie mentali. Per diminuire il costo energetico globale è fondamentale lavorare anche sul risparmio delle energie mentali.
Lo psicologo dello sport è sicuramente la figura più adatta per aiutare l’atleta a massimizzare la sua forza mentale.
Ogni qualvolta che l’atleta sperimenta un alto livello di attivazione e quindi una bassa prestazione, è lì che lo psicologo dello sport può andare a lavorare.
Qui l’articolo di approfondimento sul Mental Training:
—> http://www.scienzemotorie.com/mental-training-aiutare-a-gestire-le-tue-energie/
Nel ciclismo si parla troppo di volumi e quantità di allenamento ma poco di come migliorare economia del gesto.
Il compito delle scienze motorie è soprattutto quello di lavorare su questo razionale.