Il Corso di Laurea in Scienze Motorie ha una durata di tre anni, uguali per tutti, con l’aggiunta di un’eventuale specializzazione della durata di due anni aggiuntivi con differenti indirizzi:
- didattico/educativo,
- attività motoria preventiva e adattata,
- economica e manageriale,
- tecnica sportiva
Inizialmente, il corso di Laurea in Scienze Motorie negli anni di transizione da ISEF (Istituto Superiore di Educazione Fisica) a Corso Universitario, aveva una durata di quattro anni. Era suddiviso in tre anni uguali per tutti con l’aggiunta di un anno a indirizzo didattico/educativo, attività motoria preventiva e adattata, economico/manageriale, tecnico/sportivo. I diplomati ISEF che intendevano conseguire il pieno titolo universitario ebbero accesso a corsi integrativi che si concludevano con esami e una tesi finale.
A fronte della riforma universitaria, anche il Corso di Laurea in Scienze Motorie è stato omologato alla modalità tre più due. I tre anni sono di laurea base di primo livello, e due di laurea specialistica, definita oggi magistrale di secondo livello. Quest’ultima prevedendo tre distinti percorsi:
- Preventivo, Attività motorie preventive e adattate
- Economico-Manageriale, Management delle attività motorie e sportive
- Scientifico-Tecnico, Scienze e tecniche dello sport.
I Corsi di Laurea in Scienze Motorie di primo livello e quello di secondo livello in Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate, sono disponibili per gli studenti anche in modalità multimediale presso alcuni atenei telematici.
Dall’anno accademico 2013-2014, viene presentato anche il Corso di Laurea specialistico per il percorso Economico-Manageriale.
Gli atenei che hanno presentato almeno un programma didattico per le Scienze Motorie e Sportive e che hanno registrato nuove immatricolazioni nell’anno 2010-2011 sono stati trentaquattro.
Storia della Terminologia Scienze Motorie:
Il termine Scienze Motorie, compare nella legislazione scolastica italiana negli allegati B e C del d.Lgs 59 del 2004 e nell’allegato C del d.Legs 226 del 2005, applicativi della Legge 53 del 2003 (Riforma Moratti) mai attuata. In ambito scolastico, Scienze Motorie avrebbe dovuto sostituire, nella scuola primaria, il termine educazione motoria e in quella primaria, educazione fisica. Successivi decreti predisposti dal Ministro Mariastella Gelmini, hanno modificato la terminologia della disciplina insegnata nella scuola secondaria di primo grado e di secondo grado da Educazione Fisica a Scienze Motorie e Sportive.
Decreto ministeriale 37 del 26 marzo 2009 sulle nuove classi di abilitazione, quadro orario e composizione delle cattedre nelle classi, operativo dal 1º settembre 2009 per la scuola secondaria di primo grado. In data 15 marzo 2010 sono stati emanati dal Presidente della Repubblica i Regolamenti di riordino dei Nuovi Licei, Tecnici e Professionali, che riguardano, invece, la scuola secondaria di secondo grado. Il termine Scienze motorie era stato precedentemente introdotto dal comma 115 dell’art. 17 della Legge n° 127 del 1997 Bassanini bis e dal successivo d.Lgs. n° 178 del 1998, istitutivi del Corso di Laurea in Scienze Motorie nell’istruzione accademica, per denominare il corso universitario, evoluzione del Diploma Superiore ISEF.
Ricci, Le Boulch, Dellabiancia, Palmisciano, sono alcuni degli autori che hanno disquisito sul problema dell’esistenza di una Scienza del Movimento e dello Sport o più discipline che si occupano delle Attività Fisiche e dello Sport, identificando un campo unico d’interesse scientifico. La definizione internazionale del campo della scienza in questione è Sport Science, Physical Education and Sport, Physical Activity, in linea con gli standard dell’International Council of sport Science and Physical Education. Potremmo pertanto concludere che in ambito di ricerca scientifica, si dovrebbe propriamente parlare di Scienza dello Sport, dell’attività fisica, dell’educazione fisica e sportiva. Nel linguaggio comune il termine Scienze motorie viene utilizzato come abbreviazione di Scienze Motorie e Sportive.