Per oltre 300 tra chinesiologi, osteopati e naturopati attivi in Italia è già scattata l’era Uni.
Ovvero si sono già dotati della certificazione che li accredita sul mercato da un punto di vista qualitativo secondo regole note e condivise. A dettarle è stato l’Uni, l’ente nazionale italiano di unificazione associazione privata senza scopo di lucro che svolge attività di normativa in tutti i settori occupazionali, attività riconosciutagli sia dallo stato italiano che dall’UE.
L’Uni definisce chi è e cosa fa un professionista, definendo uno standard qualitativo specifico, che prevede la certificazione del professionista, in base alla sua volontà. Le categorie sopracitate rappresentano le prime tre professioni senza albo in ambito sanitario che hanno intrapreso il processo legislativo in base alla norma (L. 4/2013) sulle professioni non organizzate, vigente dallo scorso febbraio, che stanno cercando garanzie per se stesse e per i propri clienti.
La legge 4/2013 è la risposta ad una direttiva europea che sollecitava i paesi membri a favorire il riconoscimento della qualità dei professionisti. In Italia sono 240 le associazioni professionali che non prevedono un albo, né rientrano nelle associazioni di categoria. Le professioni coinvolte riguardano figure estremamente diffuse nel nostro paese: tributaristi, comunicatori, chiropratici, investigatori, periti assicurativi, naturopati, traduttori, informatici, osteopati e chinesiologi.
Alcune categorie, tra le quali saldatori, istruttori subacquei, manutentori, pianificatori economico-finanziari e addetti agli impianti di refrigerazione e alle pompe di calore, si erano rivolte all’Uni prima della legge del febbraio 2013, riuscendo autonomamente ad ottenere la certificazione professionale.
Dalla nuova riforma i chinesiologi sono stati i primi professionisti in ambito sanitario che hanno ottenuto il loro specifico profilo, secondo la norma Uni 11475, seguiti poi da naturopati e osteopati.
Una commissione interna all’ente di unificazione si sta impegnando per definire il processo di autoregolamentazione, per ottenere un testo unico che stabilisca gli aspetti fondamentali della professione.
Il documento sarà poi sottoposto all’analisi pubblica di tutti gli stakeholders, che potranno elaborare le proprie riflessioni. In seguito la norma Uni sarà il testo di riferimento per tutti i chinesiologi, che potranno facoltativamente farvi riferimento nello svolgimento delle proprie prestazioni e richiedere in base a questa di essere certificati da organismi indipendenti, accreditati da Accredita, unico ente nazionale di accreditamento, che ha certificato ad oggi più di 80.000 professionisti.
Le prossime professioni sanitarie non regolamentate ad essere prese in considerazione dall’UNI saranno clinical monitor ed esperti di arteterapie.
CHINESIOLOGO (definizione Uni)
Generalità: figure professionali operanti nell’ambito del movimento umano razionale attivo e finalizzato al miglioramento del benessere psicofisico della persona, anche in condizioni di disabilità, e/o all’ottenimento di un’adeguata preparazione atletica e sportiva. È necessario avere almeno la Laurea in Scienze Motorie o il Diploma ISEF.
Compiti principali: progettazione e realizzazione di programmi motori, finalizzati al raggiungimento, miglioramento e recupero del miglior stato di benessere psicofisico della persona attraverso il movimento umano attivo razionale, comunque finalizzato, anche in condizione di disabilità e nelle differenti specificità di genere, età e condizione fisica.
Conduzione delle lezioni pratiche di attività motoria svolte in ambiente idoneo a corpo libero, con piccoli e grandi attrezzi codificati e non codificati, finalizzate al benessere e/o alla preparazione atletico-sportiva.
Compiti secondari: conduzione di lezioni teorico-pratiche di attività motoria volte alla formazione e/o all’aggiornamento.
Abilità: avanzate che dimostrino padronanza e innovazioni utili a risolvere problemi complessi e imprevedibili in un ambiente di lavoro specializzato o di studio.
Competenze: gestire attività o progetti tecnico-professionali complessi assumendosi la responsabilità delle decisioni in contesti di lavoro o di studio imprevedibili; assumersi la responsabilità di gestire lo sviluppo professionale di persone e gruppi.
Metodi di valutazione: curriculum vitae, esame scritto con quesiti aperti o a scelta multipla, prova scritta su due casi di studio, prova orale, simulazione di relazioni operative, osservazione durante l’attività lavorativa.