Il Taping Elastico è un ausilio del quale molte figure professionali si avvalgono nello svolgimento quotidiano della propria professione. Proprio grazie alla sua caratterizzante versatilità trova ampio consenso, se adattato e contestualizzato, anche nell’ambito chinesiologico. Diverse applicazioni possono essere inserite nella programmazione di un’attività motoria per enfatizzare una determinata percezione (Russo L, Bartolucci P. Sport Sciences for Health, 2014; Suppl. 1 10:S50.).
Le attività, i mezzi e i metodi devono essere programmati sulla base di tutte le valutazioni del caso e degli obiettivi prefissati. Una selezione delle valutazioni maggiormente congeniali permette di rilevare i parametri necessari per una scelta ponderata dei mezzi, dei metodi, della didattica e dei contenuti (Weineck J. 2009.), in relazione alla condizione del soggetto, per un’ottimizzazione della somministrazione dell’intera proposta lavorativa.
Di seguito verrà esposta una modalità di programmazione, che pone l’accento sulla scelta delle applicazioni e delle tipologie di esercitazioni secondo il metodo del Taping Elastico Applicazioni in Chinesiologia (Russo L. Bartolucci P., 2018) e supportando la selezione sulla base di test analitici di flessibilità e di forza, utilizzando le sequenze operative del Metodo di Esercizio Correttivo (Russo L, Benis R, Livi S, Falcone A, Ragalmuto N, Bartolucci P, Barni 2016.).
Programmazione tipo
Ipotesi di piedi con un atteggiamento in valgo e in pronazione.
Selezione della modalità di valutazione: i muscoli che hanno la funzione opposta alla pronazione del piede, sono il muscolo tibiale anteriore, che ha la funzione di flettere dorsalmente, addurre e ruotare medialmente il piede, ed il tibiale posteriore, che adduce, ruota internamente il piede (Balboni C. Giuseppe et al 2000) e che, insieme ad altri muscoli, contribuisce al mantenimento della volta plantare (Paolo Raimondi, 2003). Funzionalmente il tibiale posteriore “si oppone alla tendenza del retropiede in valgo e insieme al peroneo mantiene arcuata la volta plantare e un suo deficit riduce la forza della supinazione provocando una tendenza alla pronazione del piede” (Paolo Raimondi 2003) Alla luce di quanto esposto è possibile eseguire test analitici di forza per i suddetti muscoli. I test di forza analitica hanno lo scopo di verificare la capacità contrattile e l’eventuale efficienza funzionale dei muscoli selezionati per i test.
È possibile inoltre verificare la flessibilità del segmento dell’articolazione tibio-tarsica con test di flessibilità a catena cinetica aperta.
Test di flessibilità a catena cinetica aperta
Test di flessibilità a catena cinetica chiusa
Ponendo l’attenzione sugli angoli relativi alla flessione dorsale e plantare della caviglia (come da immagini). (Russo L. 2016.)
Selezione della tipologia di applicazione: sono due le applicazioni confezionabili, una per tibiale anteriore ed una per il tibiale posteriore.
Applicazione di Stabilizzazione con enfasi Muscolare del muscolo Tibiale Anteriore
Viene applicata tenendo in considerazione la regione cutanea corrispondente al ventre muscolare del TA seguendo il decorso muscolare stesso. Nelle applicazioni del Taping Elastico, generalmente, l’ancoraggio dovrebbe rispettare l’origine e l’inserzione dei ventri muscolari, o almeno quando il distretto muscolare lo permette.
Il muscolo tibiale anteriore origina dal condilo laterale della tibia, dalla porzione superomediale della membrana interossea della gamba, dalla fascia crurale che avvolge tutti i muscoli della gamba e dal vicino setto intermuscolare e si inserisce sul primo cuneiforme e alla base del primo metatarsale (Balboni C. Giuseppe et al 2000). In questo caso specifico dell’applicazione per il tibiale anteriore, la seconda base, l’ancoraggio corrispondente all’inserzione muscolare, potrebbe risultare maggiormente efficace applicarla in corrispondenza dell’ultimo raggio, passando la banda al di sotto della regione plantare e non sul primo dove si presenta la reale inserzione anatomica.
Sicuramente questo tipo di ancoraggio non risulterà particolarmente comodo, dato il passaggio al di sotto della pianta del piede ma, nel contempo, garantirà una maggior tenuta durante l’esercitazione.
Applicazione Percettiva e Direzionale di movimento del muscolo Tibiale Posteriore
L’applicazione per il tibiale posteriore, data l’origine del muscolo stesso, non può rispettare i parametri dell’applicazione precedente. Il muscolo tibiale posteriore origina profondamente dal labbro inferiore della linea obliqua e della faccia posteriore della tibia, dalla parte superiore della membrana interossea, dalla faccia mediale della fibula e dai setti intermuscolari circostanti e si inserisce sul tubercolo dello scafoide, sulla superficie plantare del secondo, terzo e quarto osso metatarsale. In relazione alla morfologia appena descritta, per l’applicazione, vengono presi in considerazione le regioni cutanee corrispondenti la regione postero laterale della testa del perone, come ancoraggio della prima base, e facendolo decorrere verso il basso e medialmente e facendolo passare dietro il malleolo mediale e sotto la volta, sulla regione plantare del quinto metatarso per l’ancoraggio della seconda base.
Selezione delle modalità di esercitazione per il riequilibrio muscolare secondo il metodo di Esercizio Correttivo
È possibile avvalersi di diverse tecniche per ridurre gli squilibri muscolari, una di queste è il rilascio miofasciale (o SMR). Il rilascio miofasciale, o SMR (self myofascial relaese) “è una tecnica che ha lo scopo di ridurre le tensioni fasciali che si possono generare all’interno del tessuto muscolo-fasciale in seguito al mantenimento prolungato di posizioni non corrette, come nel caso degli atteggiamenti in valgo e pronazione del piede. Il SMR viene eseguito con l’ausilio di foam roller (rotoli di schiuma) o palline massaggianti, sulle quali il soggetto lascia scorrere le zone del corpo che intende massaggiare” (Russo L., 2016.).
In condizione di atteggiamento scorretto si alterano, come nel caso di valgismo retropodalico, i rapporti muscolari del muscolo peroneo laterale e il tibiale posteriore (Paolo Raimondi, 2003). Per questo motivo è possibile eseguire tecniche di SMR sui muscoli target, come il compartimento dei muscoli peronieri. In questa modalità di esercitazione è preferibile utilizzare una pallina massaggiante che, date le dimensioni della stessa e dato il decorso dei muscoli peronieri, si presta ad un massaggio dettagliato e facilmente eseguibile.
Nell’ipotesi in cui il test sulla flessibilità a carico del complesso muscolare del polpaccio dia esito positivo, è possibile utilizzare la medesima tecnica di SMR sulla muscolatura stessa.
In entrambe le tipologie di utilizzo della tecnica di SMR è possibile utilizzare i suggerimenti per la gestione del carico del Metodo di Esercizio Correttivo nelle quali sono previste una sessione di automassaggio ed una di tenuta statica sul punto di tensione:
Serie 3
Durata automassaggio 30-45 sec
Recupero tra le serie 15 sec
Serie 3
Durata tenuta statica 30-45 sec
Recupero tra le serie 15 sec
Selezione della modalità di esercitazione di attivazione “analitica” muscolare a catena cinetica aperta (cca)
Il Metodo di Esercizio Correttivo ed il Metodo del Taping Elastico Applicazione in chinesiologia, propongono esercitazioni di attivazione analitica (o rinforzo analitico) dei muscoli che risultano deboli ai test analitici di forza. Nella fattispecie del piede con atteggiamento valgo e pronato, come esposto precedentemente, viene riscontrato un probabile deficit del tibiale posteriore che riduce la forza della supinazione provocando una tendenza alla pronazione del piede” (Paolo Raimondi, 2003). L’esercitazione proposta prevede l’utilizzo di una resistenza elastica allo scopo di stimolare e rinforzare la muscolatura che ha funzione supinatoria.
Posizione di partenza: in decubito supino con l’arto inferiore disteso, posizionare un elastico che avvolga il primo metatarso passando inferiormente e superiormente alle teste metatarsali. La trazione dell’elastico deve portare il piede verso l’esterno in eversione.
Posizione di arrivo: contraendo la muscolatura bersaglio effettuare una spinta verso il basso e medialmente portando il piede in inversione.
Proposta di gestione del carico secondo il Metodo Esercizio Correttivo nella fase di attivazione analitica:
Serie 2-3
Ripetizioni 10-12
Durata Contrazion1 4-5 sec
Recupero tra le serie 30-45 sec
Selezione della modalità di esercitazione di attivazione muscolare a catena cinetica chiusa (ccc)
Data la funzione del tibiale anteriore, di flettere dorsalmente, addurre e ruotare medialmente il piede, nel metodo del TE Applicazione in Chinesiolgia, viene proposta un’esercitazione a ccc con l’obiettivo di supinare il piede, in stazione eretta, quindi sotto carico, con enfasi del muscolo TA. Posizione di partenza: in posizione eretta con entrambi i piedi in appoggio al suolo.
Posizione di arrivo: contraendo la muscolatura bersaglio effettuare una supinazione forzata del complesso del piede.
Selezione della modalità di esercitazione per i muscoli cavizzanti
In questa proposta lavorativa, con la quale viene somministrata l’esercitazione, si richiede come compito motorio di effettuare un’azione di “prensione” con le dita dei piedi per afferrare dei “pezzi di carta” (o altro materiale congeniale all’esercitazione) posizionati a terra per poi spostarli all’interno di un contenitore (o altro) posto in direzione “interna”, oltre la propria linea mediana, proprio per consentire al soggetto in causa di svolgere tale movimento attivando la muscolatura “cavizzante” e supinatoria.
Posizione di partenza: in posizione seduta oppure in posizione eretta, a terra davanti a sé dei pezzetti di carta.
Posizione di arrivo: afferrare la carta con le dita dei piedi, cavizzando e flettendo plantarmente il piede e con un movimento di flessione dell’anca e del ginocchio e di extrarotazione della coscia gettare la carta in un contenitore posto medialmente.
Selezione delle modalità di esercitazioni propriocettive, di stabilizzazione e sensibilizzazione
Le esercitazioni propriocettive hanno l’obiettivo di stimolare il soggetto a livello della sensibilità muscolare, articolare, tattile, labirintica, visiva e uditiva, provocando come conseguenza delle risposte motorie (Ferrerio A., Monti G. B., Jelmoni G. P., 2005).
Esercizi di sensibilizzazione, mobilità, rinforzo e stabilizzazione della caviglia
Questi esercizi hanno lo scopo di far lavorare l’articolazione della caviglia su più piani al fine di esplorarne la mobilità e di migliorarne la stabilità:
Posizione di partenza: in posizione eretta con un piede in appoggio a terra e uno sopra una pallina dura.
Posizione di arrivo: far scorrere la superficie plantare del piede su di una pallina dura soffermandosi sulle aree più dolenti ed effettuando movimenti di aggiustamento della posizione della caviglia.
Esercizio: deambulazione con differenziazione degli appoggi del piede
Posizione di partenza: in posizione eretta, deambulazione.
Posizione di arrivo: deambulare alternando le superfici di appoggio del piede (tallone, porzione laterale, avampiede).
Esercizio: stabilizzazione e controllo su piani instabili
Posizione di partenza: in appoggio monopodalico su una tavoletta instabile.
Posizione di arrivo: mantenere la posizione in appoggio monopodalico gestendo i movimenti della tavoletta.
Questa trattazione pone l’accento su una progressione operativa che ha lo scopo di illustrare una proposta allenante, logica e fondata su di un criterio razionale: effettuare delle valutazioni, selezionare i mezzi e i metodi, programmare le esercitazioni con le relative gestioni dei carichi.
Le esercitazioni possono essere modificate o sostituite con quelle che si ritengono maggiormente opportune e congeniali al contesto.