L’anemia è la condizione in cui nel sangue non è presente un quantitativo sufficiente di globuli rossi.
I globuli rossi o eritrociti sono le cellule del sangue adibite al trasporto di ossigeno ed anidride carbonica tra i polmoni ed i tessuti.
Il processo che porta alla formazione dei globuli rossi si chiama eritropoiesi ed avviene nell’ osso, dove sono presenti numerosi tipi cellulari, che poi si differenziano di volta in volta.
La sopravvivenza media dei globuli rossi maturi è di 100/120 giorni poi vengono rimpiazzati da quelli nuovi.
Poiché sono molto importanti perché trasportano l’ossigeno dai polmoni al resto dell’organismo è necessario averne una quantità sufficiente per garantire le normali funzioni della vita ma anche e soprattutto quando si è impegnati in sforzi fisici dove è richiesto maggior apporto di ossigeno.
Sintomi dell’anemia
Solitamente un soggetto anemico si presenta pallido, stanco, intollerante al freddo ed affetto da piccoli disturbi ricorrenti come mal di testa, vertigini, confusione mentale.
La gravità della sintomatologia dell’anemia non è tanto esserne affetti o meno ma la tempistica in cui si è verificata e come l’organismo riesca a compensare.
Cause dell’anemia
Le cause dell’anemia sono diverse, tra le più comuni abbiamo le grosse perdite di sangue, dovute ad interventi chirurgici o incidenti.
Più nello specifico possono esserci difetti di produzione (Il midollo osseo non è in grado di produrre le varie cellule del sangue quindi oltre ai globuli rossi, anche globuli bianchi e piastrine), e deficit da degradazione (Il midollo osseo non dà sufficiente risposta ad un eccessivo grado di emolisi).
Esistono anche difetti metabolici quando l’organismo non è in grado di assorbire vitamina B12 che è necessaria per la produzione di globuli rossi sani, oppure il deficit di ferro, che è elemento necessario per la costituzione dell’emoglobina.
Anche alcune malattie come la nefropatia, l’AIDS, il cancro e l’epatopatia la causano.
Ci sono malattie che danneggiano o distruggono del tutto i globuli rossi come l’anemia falciforme.
L’anemia da sport, e in particolare, quella sideropenica è un vero e proprio quadro fisio-patologico dell’atleta che pratica sopratutto discipline sportive di lunga durata (come i maratoneti, i ciclisti, i marciatori, gli sciatori di fondo ecc).
Non sempre, però, gli esami ematochimici semplici, che misurano il livello di ematocrito e di emoglobina, sono sufficienti per diagnosticare una reale condizione di anemia, anche perché spesso è asintomatica e l’eventuale stanchezza percepita la si riconduce alla mole di allenamento quotidiano, ecco perché è opportuno programmare dei periodici controlli ematochimici, metabolici e prestativi.
Solo attraverso un attento controllo del carico di lavoro interno ed esterno è, infatti, possibile rifuggire una fra le più temute cause della sindrome da overtraining.
Esame dell’emoglobina
È necessario in primis sottoporsi all’esame dell’emoglobina per stabilirne i valori.
L’emoglobina (Hb) è una proteina globulare che è contenuta all’interno degli eritrociti e consente il trasporto di ossigeno, per cui una riduzione di emoglobina riduce la capacità di ossigenare i diversi distretti corporei.
I valori dell’emoglobina indicano se si è affetti da anemia e valori normali sono 12,0 g/dl per le donne e 13 g/dl per gli uomini.
Livelli inferiori di tale valore sono indicatori di anemia.
Cura dell’anemia
La cura dell’anemia varia in funzione della causa e la dieta influisce sulla cura dell’anemia perché assumere cibi ricchi in ferro, vitamina B12 ed acido folico (B9) aiuta a combattere gli stati di stanchezza cronica dei pazienti.
Anche una integrazione di vitamine e minerali è complementare alla dieta.
L’alimentazione per combattere l’anemia prevede quindi l’apporto costante di ferro, vitamina B12 e acido folico ( B9) e tutti questi micronutrienti sono molto importanti per la produzione di globuli rossi.
Il ferro è un minerale contenuto in alimenti come fegato e verdure a foglia verde e spesso si riscontra un deficit di tale elemento nelle diete vegetariane praticate senza criterio e conoscenza.
Anche se la maggior parte del ferro di una dieta vegetariana è in forma non-eme ed ha un tasso di assorbimento relativamente più basso (2-20%) se paragonato a quello del ferro eme in diete omnivore (15-35%) si può aumentare la biodisponibilità del ferro ingerendo cibi ricchi di vitamina C come peperoni dolci, pompelmi, ananas, mirtilli, arance ecc perché l’acido ascorbico incrementa la solubilità del ferro trivalente promuovendo il suo assorbimento a livello del piccolo intestino.
Vitamina B9
La vitamina B9 o acido folico, è essenziale per il funzionamento dei globuli rossi, interviene nel metabolismo degli aminoacidi e, più in generale, nella sintesi delle proteine.
Il suo assorbimento è ostacolato dal tabacco, dall’alcol e da diversi farmaci.
La vitamina B9 è contenuta prevalentemente nel fegato, nelle verdure a foglia verde, nei fagioli e nelle lenticchie, nei cereali, nei formaggi, nelle uova e nei prodotti ortofrutticoli.
Il fabbisogno giornaliero è di 200 μg per entrambi i sessi e raddoppia nelle donne in gravidanza.
Vitamina B12
La vitamina B12, o cobalamina, è cofattore nel metabolismo cellulare, stimola i processi immunitari e contribuisce insieme all’acido folico, alla formazione dei globuli rossi.
La vitamina B12 è presente in quasi tutti gli alimenti di origine animale mentre è totalmente assente in quelli di origine vegetale.
L’assorbimento è ostacolato dal tabacco, dall’alcol e dall’eccesso di fibre.
Le carenze sono rare e riguardano solo le diete vegetariane più strette e prolungate se condotte con superficialità e poca attenzione.
Per assicurare una adeguata assunzione di ferro l’atleta dovrebbe attenersi anche alle seguenti indicazioni alimentari, oltre ad assumere cibi ricchi di vitamina C e ferro evitare di bere thè quando si mangiano cibi ricchi di ferro poiché l’acido tannico presente limita l’assorbimento del metallo ed inoltre non concentrare grosse quantità di ferro in un solo pasto perché l’intestino non riuscirebbe ad assorbirle tutte. E’ conveniente inserire una certa quantità di ferro-eme ad ogni pasto.
Alcune forme di anemia sono corrette in altro modo.
Farmaci ESA
Se pazienti in passato hanno contratto l’anemia in seguito a nefropatia vengono curati con veri e propri farmaci denominati ESA (agenti stimolanti l’eritropoiesi) e questi farmaci aiuteranno l’organismo a produrre globuli rossi.
Questa particolare cura viene prescritta e somministrata soltanto dal medico a seguito di piccole iniezioni sottocutanee.
Oltre a ciò bisogna associare una integrazione di ferro che può essere somministrato per bocca in pastiglia, o attraverso la via endovenosa sotto stretta sorveglianza medica.
Anche il ferro può essere misurato ed esistono due differenti esami per stimare la quantità presente nell’organismo.
Essi sono la saturazione della transferrina (TSAT) e la ferritina.
Per la produzione di valori normali di emoglobina la percentuale di saturazione della transferrina deve risultare almeno pari al 20%.
I livelli di ferritina devono raggiungere almeno i 100 ng/mL.
Esistono anche casi di correzione dell’anemia nelle forme più severe che includono emotrasfusioni (con la somministrazione in ambiente ospedaliero di emazie concentrate secondo protocolli).
La procedura prevede il monitoraggio del paziente, il prelievo di campioni ematici e l’invio al reparto di medicina trasfusionale che tramite vari e scrupolosi controlli identifica il gruppo sanguigno del paziente e fornisce emazie concentrate compatibili, la somministrazione secondo riconoscimento del paziente e controllo ulteriore delle sacche di emazie da parte di medico e infermiere e la registrazione in apposito “diario trasfusionale” dei parametri vitali del paziente.
A seconda del grado di severità dell’anemia sarà il medico a valutare quante sacche di emazie dovrà ricevere il paziente.
In caso di emergenza con paziente gravemente anemico (emorragia massiva) può essere somministrato immediatamente sangue disponibile nei reparti di Emergenza-Urgenza di gruppo “0 Rh Negativo” che è compatibile con tutti i tipi di gruppi sanguigni (0 Negativo : Donatore Universale).
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