Pasquale D’Autilia
PERCORSO:
Pasquale D’Autilia nasce a Torino il 6 marzo del 1965. È stato un atleta marzialista fin da piccolo, cominciando con il judo per poi passare al karate che ha studiato e approfondito fino al punto di rendersi conto che doveva sviluppare maggiormente tutto ciò che riguardava la preparazione atletica.
Pasquale D’autilia è laureato in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Medicina del Lavoro. Libero professionista, direttore sanitario e socio fondatore di Sinergia s.r.l, studio che si occupa di Medicina del Lavoro e Medicina dello Sport.
Il Dott. Pasquale D’Autilia si occupa principalmente di prevenzione negli ambienti di lavoro, seguendo personalmente più di 300 aziende per gli aspetti della sorveglianza sanitaria, i rischi ergonomici, tossicologici e ambientali.
Pasquale D’Autilia è medico Anti Aging Advisor e DietaCOM Advisor AFFWA, accademia fondata dal Dott. Massimo Spattini, di cui è anche membro del corpo docenti.
È medico coordinatore della medicina anti aging presso il poliambulatorio Zetamedica di Verona dove effettua visite e piani alimentari DietaCOM, oltre che posturali sulla base del suo metodo Power Postural Training nella versione Medical.
Pasquale D’Autilia collabora nel team di specialisti del benessere di Agemony dove periodicamente pubblica articoli e approfondimenti.
Giacomo Catalani:
“Qual è la tua prospettiva per quanto riguarda la medicina del lavoro?”
Pasquale D’Autilia:
“Ho la fortuna di poter visitare circa 5.000 persone ogni anno che rappresentano un patrimonio enorme per me. Io posso vedere le persone quando ancora non stanno male e quindi posso davvero lavorare sulla prevenzione. Dopo tanto tempo ho sviluppato, per esempio, una sensibilità che mi permette di capire se una persona che viene da me è una persona stressata, ma non vuole farlo vedere o esattamente il contrario. Riesco a entrare in contatto con le persone anche a livello psicologico ed emotivo.
Poter visitare così tante persone mi dà la possibilità di mettermi a confronto con moltissime tipologie di terapie che promuovono tanti professionisti e avere moltissimi feedback che mi consentono di avere idee piuttosto chiare su quali interventi funzionano e quali meno rispetto a una grande varietà di problemi.
La possibilità di potermi confrontare con tante persone diverse, dall’impiegato al magazziniere o all’autista, e facendo con loro tanti lavori diversi, test e analisi riesco ad avere un contatto diretto con uno spaccato concreto della popolazione.
La medicina del lavoro sarà sicuramente la medicina del futuro perché le persone ci passano la maggior parte del loro tempo. Quindi tutta la medicina, soprattutto quella preventiva, dovrà svilupparsi per andare incontro a tutte quelle patologie emergenti che sono determinate dalle modalità sempre diverse con cui le persone passano il tempo sui luoghi di lavoro. Faccio un esempio: i robot saranno sempre più parte integrante del lavoro e questo cambierà drasticamente moltissime cose.”
Giacomo Catalani:
“Cosa pensi del problema della vita sedentaria?”
Pasquale D’Autilia:
“Dicevo prima che visito circa 5.000 persone ogni anno. Al massimo il 5% fa attività fisica con una certa frequenza, il restante 95% conduce una vita per lo più sedentaria. Questo la dice lunga su dove dobbiamo guardare noi professionisti. Sono convinto che possiamo e dobbiamo fare molto per incitare le persone a fare movimento e a comprenderne fino in fondo l’importanza per il loro benessere a breve ma soprattutto a lungo termine.
Il problema che vedo oggi è che c’è tantissima informazione e tantissima offerta. Per assurdo è proprio questo che molto spesso blocca le persone perché fanno fatica a capire dove vogliono investire il proprio tempo e quindi rimangono fermi. Un professionista deve essere molto attento a individuare le specifiche necessità delle persone e trovare la chiave per interrompere la loro inerzia, farli uscire dalla loro zona di comfort per trovarne un’altra nella palestra, nel campo e comunque nell’attività fisica.”
Giacomo Catalani:
“Cosa pensi sia determinante per motivare le persone?”
Pasquale D’Autilia:
“Sono convinto che i formatori, i medici, ma anche i personal trainer devono avere in mente di creare luoghi in cui le persone stiano bene davvero. Sono persone che spesso hanno lavorato 8 ore ed è difficile pretendere da loro l’impegno e l’entusiasmo necessario se il tempo passato in palestra non è estremamente piacevole e appagante.
In questo senso coltivare l’ironia, ma anche fare attenzione a creare una comunità di persone che interagiscono è importante per ottenere il meglio. Il divertimento è fondamentale, anzi bisogna saper indurre questo stato nelle persone. Bisogna saper essere autorevoli per le proprie competenze, ma allo stesso tempo mostrarsi con un lato umano piacevole ed empatico che è ciò che alla fine determina più tutto il grado di impegno delle persone che alleni.
Ci sono persone che hanno questa capacità in maniera innata, ma questo non significa che non si possa allenare e io ritengo che questo sia un passaggio determinante per professionisti che hanno a che fare ogni giorno con tante persone.”
Giacomo Catalani:
“Parlaci del tuo libro, Power Postural Training”
Pasquale D’Autilia:
“Power Postural Training parla di attività fisica, alimentazione, gestione dello stress e si conclude con un interessante capitolo dedicato alla biosonologia ovvero l’interazione sinergetica che esiste tra i fenomeni sonori e quelli biofisici. Il libro è ricco di materiale fotografico a corredo della spiegazione degli esercizi della metodica.
Il Power Postural Training® è una metodica d’allenamento, elaborata nel tempo grazie allo studio di tanti diversi approcci, che trae origine da diverse discipline. Subisce, infatti, l’influenza delle arti marziali, del Qi Gong, dello Yoga (per le tecniche di respirazione), del Pilates (per alcuni validi esercizi a corpo libero), della ginnastica posturale e di molti esercizi a carico naturale, abbinati a esercizi di sliding stretching. Si pratica a corpo libero o con l’ausilio di piccoli attrezzi, perciò può essere praticato anche in ambiente casalingo. “