La Celiachia non è considerata una vera e propria malattia, è più una sindrome ormai nota da molti anni. In questi ultimi anni il numero di persone affetti da celiachia sono aumentate decisamente.
Ci sono alcuni Paesi che non sono cosi predisposti all’evoluzione di questa malattia. La popolazione di questi paesi ha un tasso di sindrome celiaca molto basso per il fatto che non ci sono esami diagnostici per rilevare questa tipologia di malattia come per esempio nelle aree del Sud Africa.
Argomenti trattati
- Epidemiologia
- Definizione di celiachia: cause eziopatogenetiche, segni e sintomi.
- Gestione dietetica: alimentazione nello sportivo celiaco
- Sensitività al frumento Non celiaco: gluten sensitivity
Epidemiologia: reazioni avverse ad alimenti
Più del 20% della popolazione soffre di reazioni avverse ad alimenti.
La percentuale di allergie ad alimenti è maggiore nei bambini rispetto che negli adulti. (Allergie alimentari: Adulti 2- 4,5% – Bambini 10%).
Il deficit di lattasi è al primo posto nella classifica delle intolleranze alimentari.
La Celiachia occupa un posto importante nella popolazione italiana: si stima che ne soffre maggiormente il sesso femminile rispetto al maschile, l’età in cui c’è un incremento delle diagnosi negli ultimi anni è compresa fra i 20-40 anni.
Definizione di celiachia, cause eziopatogenitiche, segni e sintomi
La mucosa intestinale si infiamma, a causa di una risposta immunitaria inappropriata nei confronti della Gliadina. (frumento, orzo, segale, avena) T-linfociti producono anticorpi anti Gliadina. T-linfociti producono anticorpi anti Gliadina.
- Atrofia villare
- Ipertrofia delle cripte
- Infiltrazione linfocitaria intraepiteliale
- Malassorbimento: diarrea, perdita di peso, carenza di Ferro, Vitamina B12, anemia, stanchezza cronica.
Dermatite Erpetiforme
Si manifesta con lesioni vescicolose pruriginose che interessano simmetricamente la superficie di braccia, gambe, tronco, collo e testa.
Questa manifestazione interessa circa il 25% dei soggetti con celiachia.
La diagnosi deve essere sempre fatta da un dermatologo che consiglierà le indagini del caso.
Dieta priva di Glutine
- Fonti di carboidrati: prediligere quelle particolarmente energetiche come miglio, quinoa, grano saraceno, teff.
- Non rinunciare agli amidi: riso, patate, mais.
- Non rinunciare mai a frutta e verdura.
- Integratori: verificare sempre la composizione, leggere attentamente le etichette.
- Fare un buon uso di sali minerali e acqua.
Gluten sensivity
Insieme di sintomi vari, sia intestinali che extraintestinali, non attribuibili né a celiachia né ad allergia al grano che scompaiono o migliorano rapidamente con l’eliminazione del glutine.
Reintroduzione del glutine in doppio cieco con placebo in 34 soggetti non celiaci con diagnosi di colon irritabile e a dieta senza glutine da > 6 settimane – Nel 68% dei casi ricompaiono i sintomi dopo assunzione di glutine (19 soggetti) contro 40% di quelli che assumono placebo (15 soggetti).
Conclusioni
Attenzione: non esiste nessuna evidenza scientifica che una dieta senza glutine migliori la performance sportiva nei soggetti non celiaci. Tuttavia vi sono soggetti definiti gluten sensitivity per i quali è utile una dieta a rotazione impostata da un nutrizionista. Per tutti i soggetti celiaci è utile effettuare esami del sangue specifici almeno una volta all’anno per valutare lo stato generale. Negli sportivi celiaci sempre utili il dosaggio di vitamina D, vitamina B12, Ferro, ferritina ed esame emocromocitometrico.
Lezione SportScience.com
Celiachia: cause e rimedi
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